Gli incarichi fuori sede svolti dal personale universitario sono chiamati missioni. Una paragonabile investitura di responsabilità è affidata anche ai giovani che collaborano con ARCA, per diffondere la cultura della lotta alla morte improvvisa e formarsi dal punto di vista scientifico. È con questo spirito che la dott.ssa Monica De Gaspari ha affrontato il viaggio a Los Angeles nel marzo scorso, per partecipare al meeting annuale della più grande organizzazione nordamericana di patologi (USCAP – United States and Canadian Academy of Pathology).

A Los Angeles Monica ha presentato due lavori svolti con il gruppo coordinato dalla prof.ssa Cristina Basso, che da anni si occupa della ricerca sulle Cardiopatie Aritmiche: uno studio sulla diagnosi tramite biopsia delle malattie infiammatorie del cuore, le miocarditi, che possono causarne malfunzionamenti elettrici fino a portare al decesso improvviso; e l’altro su una delle malattie data da alterazioni delle cellule stesse del cuore, la cardiomiopatia ipertrofica, che porta all’esclusione di molti giovani affetti dalle attività sportive, per prevenire gravi complicanze.

“La possibilità di confrontarsi con i colleghi di altri Paesi e di esporre davanti a loro i propri risultati è fondamentale per la nostra crescita dal punto di vista scientifico – spiega la giovane dottoressa –. Grazie al supporto di ARCA e di tutti i suoi sostenitori, noi professionisti in formazione possiamo osservare con i nostri occhi il lavoro delle grandi realtà estere e instaurare delle collaborazioni tramite i nostri tutor”.

La dott.ssa De Gaspari è attualmente medico specializzando in Anatomia patologica e durante il suo percorso universitario è rimasta affascinata dalla conoscenza e dall’instancabilità dei suoi insegnanti: “Il prof. Thiene e la prof.ssa Basso - sottolinea -, attualmente presidente e vicepresidente di ARCA, mi hanno trasmesso la passione per la ricerca e la volontà di raggiungere sempre nuovi obiettivi. L’interesse primario di tutti noi rimane sempre quello verso l’essere umano. Ci impegniamo ogni giorno per scoprire qualcosa in più, che possa aiutare coloro che soffrono di patologie rischiose per la vita”.